In sede successoria può capitare di trovarsi a che fare con un testamento con debiti. ovvero, con un’eredità che non contiene solamente delle “attività”, ma anche delle passività.
Ma in che modo l’erede può tutelarsi da un testamento con debiti? Come può evitare di pagare i debiti pregressi?
Testamento con debiti e eredità
Iniziamo a rammentare che, di regola, gli eredi acquistano sia i crediti che i debiti del defunto, in proporzione alla quota ereditata. I legatari, ovvero le persone che ottengono specifici beni del patrimonio, non acquistano invece i relativi debiti.
Dunque, chi è erede naturale, o è stato così nominato nel testamento, prima di accettare l’eredità dovrà valutare il patrimonio attivo e passivo. Del primo fanno evidentemente parte case, conti correnti, pensioni, e così via. Del secondo, principalmente, i debiti, conosciuti o meno.
In questo modo l’erede potrà comprendere meglio se convenga accettare o meno l’eredità, e farlo con beneficio di inventario.
Accettazione con beneficio di inventario
Ma che cos’è l’accettazione con beneficio di inventario? E perché può essere utile in caso di testamento con debiti?
In sintesi, accettare l’eredità con beneficio d’inventario serve principalmente a mantenere il proprio patrimonio personale separato a quello del defunto. In questo modo l’erede potrà evitare gli eventuali danni economici che sono derivanti dalla presenza di una successione nella quale i debiti sono maggiori dei crediti.
Usando altre parole, nel caso in cui i debiti dovessero superare il valore dell’eredità, l’erede può evitare di essere chiamato in causa per restituire oltre il valore ereditario. Il proprio patrimonio personale non verrà dunque intaccato.
Ricordiamo che l’accettazione con beneficio di inventario deve essere effettuata mediante dichiarazione ufficiale da rendere dinanzi a un notaio o al cancelliere del Tribunale in cui si è tenuta l’apertura del testamento.
Il documento deve essere redatto entro 3 mesi dalla successione. E l’erede dovrà decidere cosa fare entro 40 giorni successivi da tale data, se si è già in possesso dei beni del defunto. Si hanno invece 10 anni di tempo per inventariare il patrimonio del defunto e decidere se accettare o meno di rinunciare all’eredità, se non si è ancora entrati in possesso dei beni del defunto.
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