Produrre un testamento non impugnabile significa redigere un documento olografo che pone al riparo dal rischio di impugnazione del testamento per vizi e altri difetti.
Insomma, un testamento non impugnabile è certamente il migliore lasciapassare per il testatore che desidera lasciare le proprie volontà in maniera valida, e vuole evitare che le proprie disposizioni possano non trovare una piena applicazione.
Ma come realizzare un testamento non impugnabile?
Testamento non impugnabile: i requisiti
Il miglior modo per realizzare un testamento che non può essere impugnato è quello di fare attenzione ai suoi requisiti essenziali.
Ricordiamo infatti che un testamento olografo, per essere valido, deve essere:
- olografo: il testamento olografo, ex art. 606 c.c., deve essere interamente scritto a mano dal testatore. Dunque, non deve essere scritto al computer e poi stampato e firmato. Deve invece essere scritto in ogni sua parte di proprio pugno dal testatore, possibilmente con la propria grafia, e non in stampatello;
- sottoscritto: il testamento deve non solamente essere scritto di proprio punto dal testatore, bensì anche firmato alla fine delle disposizioni che contiene. Se il documento è composto da più di una pagina, è opportuno che il testatore proceda con il sottoscrivere ogni pagina per poter evitare che possa essere reso nullo per difetto di sottoscrizione;
- datato: infine, il testamento deve essere datato dal testatore di suo pugno. Come intuibile, la data deve comprendere giorno, mese e anno, ma possono essere accettate anche delle forme di datazione per relationem, ovvero date ricostruibili attraverso fatti notori. Dunque, invece di indicare – ad esempio – 25 dicembre 2020, può essere accettata come datazione l’indicazione di “giorno di Natale 2020”.
La chiarezza delle disposizioni testamentarie
Infine, per evitare che possano esserci delle incongruenze interpretative nelle disposizioni lasciate dal testamento, è consigliabile che le ultime volontà possano essere scritte in modo chiaro e quanto più preciso possibile.
In particolare, è bene che il testatore rispetti le quote di legittima, ovvero le quote di patrimonio che la legge attribuisce necessariamente ai parenti più stretti e, principalmente, il coniuge e i figli.
Dunque, il testatore potrà liberamente disporre del proprio patrimonio nella sua quota disponibile. Che, come intuibile, rappresenta ciò che “avanza” una volta che sono state soddisfatte le quote di legittima.
Per poterne sapere di più consigliamo a tutti i soggetti interessati di poterne parlare con un esperto legale. Ovvero, un avvocato che possa dimostrare le sufficienti competenze e capacità in materia testamentaria e successoria. E che possa dunque accompagnare il proprio cliente nel pieno soddisfacimento dei propri interessi.