Come noto, il testamento è un atto revocabile attraverso il quale una persona può disporre del proprio patrimonio per il tempo in cui avrà cessato di vivere. Il testamento notaio si riferisce a tutte quelle ipotesi in cui l’atto viene realizzato con la partecipazione, più o meno attiva, di tale pubblico ufficiale.
Ma in quali casi si può parlare di testamento notaio? E quali ruoli svolge questo professionista?
Testamento notaio e testamento olografo
Iniziamo con il sottolineare che nel nostro ordinamento giuridico vengono riconosciute due principali forme ordinarie di testamento:
- il testamento olografo, una scrittura privata autografa, datata e sottoscritta;
- il testamento per atto di notaio.
Perché scegliere il testamento per atto di notaio
Tra le due alternative, quella che è maggiormente in grado di assicurare al testatore le migliori garanzie è certamente il testamento notaio, un testamento pubblico che viene ricevuto dal notaio in presenza di due testimoni.
I vantaggi del testamento per atto di notaio sono notevoli. Ci si può infatti assicurare che:
- le volontà del testatore siano accertate in maniera puntuale e precisa;
- non ci sarà nessun caso di smarrimento o distruzione del testamento;
- si potrà godere della forza probatoria tipica dell’atto pubblico;
- il testamento sia conforme all’ordinamento giuridico;
si possa utilizzare tale forma testamentaria anche da parte di tutti quei soggetti che non potrebbero ricorrere al testamento olografo, come coloro che sono impossibilitati a scrivere.
Ricordiamo che oltre al testamento pubblico esiste un’altra forma di testamento, denominata segreta. In questo caso, il testamento viene scritto dal testatore o da un terzo, e consegnato personalmente al notaio, che non ne conosce il contenuto, e che si limita a redigere un semplice verbale di ricevimento.
Il ruolo del notaio
Da quanto sopra dovrebbe essere intuibile come tra le varie forme di testamento, quella più “suggerita” sia quella con intervento notarile.
L’intervento di un simile professionista può infatti porre il testatore al riparo da qualsiasi problema di interpretazione del suo contenuto, assicurando invece di raggiungere il risultato voluto, nel rispetto della normativa vigente ed evitando clausole o disposizioni che risulterebbero essere nulle, poiché in contrasto con le norme di legge.
Niente vieta naturalmente al testatore di ricorrere alla forma olografa. Attenzione, però, a non sottovalutarne i principali e potenziali pregiudizi, come la possibilità di:
- distribuzione ad opera di terzi o smarrimento;
- falsificazioni o errori;
- contestazioni circa l’autenticità del documento;
- andare incontro a difficili interpretazioni in caso di disposizioni particolarmente complesse.
Per poter evitare tali pericoli, evidentemente, la soluzione rappresentata dal testamento pubblico sarà in grado di costituire una via privilegiata.