Per quanto intuibile, con il testamento erede universale il testatore mira a individuare come erede un soggetto a cui attribuire l’intero patrimonio o parte di esso.
Come l’erede universale acquisisce l’eredità
Come avviene con altri eredi, il soggetto individuato nel testamento erede universale acquisisce l’eredità per:
- accettazione, ovvero mediante una dichiarazione in cui si esprime esplicitamente l’intenzione di voler diventare erede;
- legge, ovvero sulla base di una disposizione legale prevista per evitare – principalmente – di danneggiare gli interessi di altre persone (come i creditori);
- accettazione tacita, ovvero in quella situazione in cui il presunto erede compie un atto compatibile con la volontà di accettare l’eredità. Dal compimento di tale atto si desume, dunque, la volontà di accettare l’eredità.
Si tenga conto che l’accettazione dell’eredità ha un effetto retroattivo. Dunque, entrerà in vigore dal momento dell’apertura della successione, e non solo dal momento della dichiarazione di accettazione o del compimento del comportamento atto a manifestare la volontà di accettare l’eredità.
Chi non può diventare erede nel testamento erede universale
La legge individua peraltro alcune persone che non possono ricevere del patrimonio per testamento, perché sono nella condizione di poter influenzare la volontà del soggetto testamentario.
Tra di essi, c’è:
- il notaio che ha ricevuto o curato il testamento;
- il tutore o il protutore;
- la persona che ha scritto il testamento segreto.
Sono affette da vizi di nullità, infine, le disposizioni testamentarie in favore di persone interposte, ovvero di quelle persone che hanno avuto l’incarico segreto di trasferire i beni del patrimonio a un soggetto incapace di ricevere per testamento.
Il beneficio dell’inventario
Esiste un’altra opportunità di accettazione dell’eredità riconosciuta – anche – all’erede universale, chiamata acceettazione con beneficio d’inventario.
Si tratta, in sintesi, di un’opportunità di accettazione dell’eredità per quel soggetto che intende mantenere separato il proprio patrimonio ereditario dal patrimonio personale. In questo caso, l’erede dovrà manifestare tale volontà con una esplicita dichiarazione dinanzi a un notaio. La dichiarazione dovrà essere preceduta o seguita dalla redazione di un inventario dei beni che fanno parte del patrimonio del defunto.
Oltre ad essere una facoltà per la generalità di eredi, la legge prevede che l’accettazione con beneficio di inventario sia l’unica formula di accettazione ereditaria per alcuni soggetti come:
- i minori,
- gli interdetti,
- le persone giuridiche.
Gli effetti del beneficio d’inventario fanno sì che l’erede possa conservare verso l’eredità i diritti e gli obblighi che aveva in vita nei confronti del soggetto defunto, pagando i debiti ereditari non oltre il valore dei beni che ha ricevuto in eredità.