L’eredità coniuge senza figli a chi va? Che destino ha il proprio patrimonio se non ci sono figli e, magari, non ci sono nemmeno ascendenti?
La risposta è semplice: colui che si trova in questa posizione può nominare con testamento il proprio coniuge come erede universale. Oppure può disporre che alcune quote dell’eredità, fatta salva quella legittima per il coniuge, siano destinate ad altri. O, ancora, può non far nulla e, dunque, lasciare che la successione avvenga secondo previsioni di legge.
Eredità coniuge senza figli: se c’è testamento
Ricordiamo che la legge lascia piena libertà al testatore di stabilire le sorti del proprio patrimonio. Tuttavia, nel far ciò, la legge non si dimentica di tutelare i parenti più prossimi, come il coniuge, i figli e i genitori.
Ora, è evidente che se il testatore decide di lasciare tutto al coniuge, perché non ci sono né figli né genitori, non si pone alcun problema di potenziale lesione della quota legittima. Nell’ipotesi di successione testamentaria, infatti, i fratelli e le sorelle del defunto non hanno alcun diritto sull’eredità.
Se non c’è testamento
Le cose cambiano se invece non c’è un testamento. In questo caso è la legge a decidere come distribuire il proprio patrimonio.
Ricordiamo infatti che la successione legittima ha luogo nel momento in cui il de cuius non provvede a redigere testamento. Oppure, quando – pur avendolo redatto – il documento è invalido.
I chiamati all’eredità, in questo tipo di successione, sono quelli che vengono espressamente indicati dal legislatore nel codice civile, secondo un ordine che dipende dal grado di parentela che gli stessi hanno con il de cuius.
Il riferimento normativo è soprattutto all’art. 565 c.c., secondo cui “nella successione legittima, l’eredità si devolve al coniuge, ai discendenti, legittimi e naturali, agli ascendenti (legittimi), ai collaterali, agli altri parenti e allo Stato, nell’ordine e secondo le regole stabilite nel presente titolo”.
In tal senso, se mancano i figli e ci sono fratelli e sorelle del defunto, l’eredità andrà così ripartita:
- per due terzi al coniuge superstite;
- per la restante parte ai fratelli e alle sorelle, ed eventualmente ai genitori.
Se invece oltre a non esserci figli, non ci sono né ascendenti né collaterali, allora il coniuge potrà disporre dell’intera eredità.
Per poterne sapere di più consigliamo tutti coloro i quali fossero interessati a parlarne con un avvocato: un esperto legale potrà certamente supportare nella definizione dei propri interessi.